L2 S1 U.E.2 : Littérature italienne
U.F. LL3 IT 202 Etude des genres littéraires
Annales
Session de juin 2005
A proposito dei personaggi di Balzac e Stendhal, Hauser sostiene che « scompare ogni tratto tragico-eroico, ogni volontà di autoaffermazione, ogni fede nel perfezionamento del proprio essere ; e vi subentra la disposizione al compromesso, a vivere senza scopo e a morire senza gloria. L’eroe ottocentesco risulta vinto nell’intimo, anche quando sembra giungere alla mèta e, spesso, proprio in quel momento. »
Questo giudizio è anche valido per i personaggi dei romanzi veristi ?
Session de septembre 2005
Commentate il passo che segue illustrando la vostra argomentazione con esempi tratti dalle altre opere di Verga da voi conosciute.
« Caro Farina, eccoti non un racconto ma l’abbozzo di un racconto. Esso almeno avrà il merito di esser brevissimo, e di esser storico – un documento umano, come dicono oggi ; interessante forse per te, e per tutti coloro che studiano nel gran libro del cuore. Io te lo ripeterò così come l’ho raccolto pei viottoli dei campi, press’a poco colle medesime parole semplici e pittoresche della narrazione popolare, e tu veramente preferirai di trovarti faccia a faccia col fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la lente dello scrittore. Il semplice fatto umano farà pensare sempre ; avrà sempre l’efficacia dell’essere stato, delle lagrime vere, delle febbri e delle sensazioni che sono passate per la carne ; il misterioso processo per cui le passioni si annodano, si intrecciano, maturano, si svolgono nel loro cammino sotterraneo nei loro andirivieni che spesso sembrano contradditorî, costituirà per lungo tempo ancora la possente attrattiva di quel fenomeno psicologico che dicesi l’argomento di un racconto, e che l’analisi moderna si studia di seguire con scrupolo scientifico. Di questo che ti narro oggi ti dirò soltanto il punto di partenza e quello d’arrivo, e per te basterà, e un giorno forse basterà per tutti. »
Giovanni VERGA, da L’amante di Gramigna, in Vita dei campi [1880] (Novelle, vol. 1, Milano, Garzanti, 2002, p. 212-214).