Mettete dell'acqua salata in un pentolino antiaderente. All'ebollizione aggiungete la farina e mescolate fino ad ottenere una polentina fluida. La consistenza deve essere tale che le bolle di vapore escano a fatica dal fluido. Versate meta' della polentina in una teglia da forno (se possibile antiaderente cosi' vi risparmiate i grassi sul fondo) per ottenere uno strato di circa mezzo cm di spessore. Sopra questo strato spargete il provolone tagliato a fettine o a dadini. Per finire ricoprite con il resto della polenta lo strato di formaggio. Essendo il provolone povero d'acqua tende facilmente a bruciare nel forno dunque evitate che dei pezzettini restino scoperti per non avere delle zone col formaggio bruciato di pessimo sapore. Agitate la teglia per avere uno strato omogeneo ed infornate a 180 deg (termostato a 7). Il tempo di cottura e' di circa 40 - 80 min a seconda dell'acqua contenuta nella polenta. E' bene che a meta' cottura si bucherelli con una forchetta la parte superiore della focaccia per far uscire il vapore interno. Servite ben calda. |
Mettete i lupini secchi in acqua e bicarbonato per una giornata (come fareste per dei ceci o fagioli secchi). A sera fateli bollire in pentola a pressione per 7-10 minuti. Scolate l'acqua di cottura (che noterete essere tinta di giallo intenso), sciacquate i lupini e metteteli in acqua e sale. A questo stadio sono amarissimi: non assaggiateli. Per i due giorni seguenti cambiate l'acqua 2 volte al giorno aggiungendo del sale ad ogni volta. Il terzo giorno saranno pronti per la consumazione. Lasciateli sempre in acqua salata che ora potrete cambiare soltanto 1 volta al di'. Ottimi come aperitivo o quando tornate a casa con una fame da lupi ed il frigo vuoto. Si conservano circa 1 settimana ( poi rischiate i germogli). |
Calcolate 500 g di farina per 2 buone forchette. Mettete la farina in una insalatiera ed aggiungete olio e sale come per condire un'insalata. A parte sciogliete in latte intero tiepido (280 g di latte per 400 g di farina) 1/2 cubetto di lievito di birra. Aggiungete il latte alla farina e mescolate con una forchetta fino ad ottenere una palla che non appiccica. Mettete la palla nell'insalatiera coperta di uno strofinaccio (pulito !) umido ponete in forno tiepidissimo (30 deg) per almeno 2 ore. Alla fine la palla dovra' essere creciuta notevolmente. Impastate per qualche minuto la palla poi dividetela a meta' e stendete col matttarello fino alla dimensione della teglia. Condite come volete ed infornate (forno 7, 180 deg) per una ventina di minuti circa. |
Preparate della pasta lievitata con la stessa procedura usata per la pizza. Nel frattempo pulite e lavate la cicoria. Mi raccomando che sia 'selvatica' il che garantisce un sapore forte necessario al buon esito della ricetta. Lessatela per qualche minuto in acqua bollente. Nel frattempo preparate un soffritto di olio ed aglio ed aggiungetevi la cicoria bollita. DOPO la cicoria mettete del peperoncino. Diffidate del trattamento del peperoncino ad alta temperatura (ovvero mettendolo nell'olio del soffritto): cio' lo rende molto meno 'attivo'. Fate insaporire il tutto in padella lasciando evaporare un bel po d'acqua per rendere la cicoria ben asciutta. Stendete la pasta ad uno spessore di un paio di millimetri e fate dei fazzoletti rettangolari. Al centro di ognuno mettete un mucchietto oblungo di verdura ed arrotolatelo a mo' di cannellone avendo cura di chiudere i lati. Otterrete dei 'silurotti' che dovrete cuocere in forno a 180 gradi per una mezz'oretta circa. Lasciare trooppa acqua nella cicoria significa 'ammollare' i falloni per cui siate vigili al momento del passagio in padella. Gustateli caldi alla memoria della buona Zia Azzolina che riempi' la mia giovinezza di queste rustiche creature. |
Mettete 1 giorno prima del 'D' day il baccala' a bagno d'acqua cambiandola 2 volte al giorno. Preparate un soffritto di olio, cipolla, aglio , sedano e carota in una pentola a pressione. Lasciate indorare il tutto e poi aggiungete il pomodoro ed il peperoncino. Inutile darvi delle quantita' per questa nobile spezia: piu' ce n'e' e maggiori sono le possibilita' di finire la serata in modo interessante con la coniglietta che avrete invitato a cena. A pomodoro caldo aggiungete il baccala' che avrete preventivamente spellato, diliscato e spezzettato. So bene che e' una galera togliere le spine al pesce ancora crudo ma vi assicuro che e' ben peggio farlo NELLA POLENTA. Chiudete la pentola a pressione e lasciate cuocere mezz'ora. Alla fine aprite, aggiungete del prezzemolo e lasciate cuocere un paio di munuti ancora. Poco prima dell'arrivo degli ospiti svuotate la pentola a pressione, e riempitela d'acqua ( proporzioni: 2 persone=1 lt d'acqua e 150 gr di farina). Fatela scaldare ed all'ebollizione aggiungete la farina 'a pioggia' per evitare grumi. Col tutto ben amalgamato chuidete di nuovo e lasciate cuocere un quarto d'ora. Scorso questo tempo aprite e continuate la cottura fino a raggiungere la consistenza desiderata. Stendete su una tavola di legno ( ho orrore della polenta nei piatti di ceramica), ricoprite cul sugo di baccala' e.. buon appetito. |
Mettete le zucchine (una a persona va bene) tagliate a fettine sottili a soffriggere con dell'olio in padella. Lasciatele cuocere finche' non saranno diventate molli ed avranno perso gran parte dell'acqua. A cottura ultimata aggiungete i gamberetti e lasciateli cuocere 5 minuti. Successivamente aggiungete il pomodoro ( uno in 2 persone se e' di taglia media) a pezzetti e lasciatelo cuocere altri 5 minuti. Saltate i rigatoni bene 'al dente' in questo condimento e servite. |
Pulite i carciofi, eliminando la corteccia dal gambo e le foglie esterne, piu' coriacee. Tagliateli per lungo (da un carciofo dovete ricavare 8 spicchi !) e lasciateli in una zuppiera piena di acqua e 1/2 bicchiere da aceto. Nel frattempo mettete a scaldare dell'olio in un pentolino basso, procurate che ci sia almeno 4-5 cm di olio bollente in cui friggere. Prendete i carciofi dalla zuppiera scolate l'acqua in eccesso, salateli e infarinateli. Poi sbattete in una scodella 1-2 uova e depositate alcuni carciofi infarinati sul bordo. Avvicinatevi al pentolino, passate uno ad uno i carciofi nell'uovo ed immergeteli nell'olio bollente. Lasciateli cuocere per alcuni minuti e poi metteteli in un piatto da portata sopra un foglio di carta assorbente.
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Bollite le patate INTERE E CON LA BUCCIA per 20 minuti. Spellatele e passatele nello schiacciapatate lasciandole cadere su di una spianatoia cosparsa di farina. Allargate bene il tutto sulla tavola e lasciate freddare bene. Poi aggiungete la farina ed impastate fino ad ottenere una palla morbida e compatta. Da questa strappate dei pezzetti che lavorerete con le mani per dar loro forma di serpentello del diametro di circa 1 cm. Poi tagliatelo a pezzetti di circa 1 cm di lunghezza e metteteli da parte procurando di infarinarli bene. Quando gli gnocchi sono pronti mettete a bollire l'acqua e versateli dentro. Quando saranno cotti verranno a galla e potrete toglierli con una schiumaiola. Conditeli col sugo che meglio credete: ragu' di salsiccia, baccala', gorgonzola. Al posto delle patate si possono usare altre verdure come Zucca o Spinaci. In questo caso badate a scolare bene l'acqua dalla verdura, usate piu' farina che nel caso delle patate (la palla non deve appiccicare alle mani) ed aggiungete 1 uovo ogni 2 persone per formare degli gnocchi + sodi.
Potete fare una interessante variante di questa ricetta usando le verdure bollite dal brodo. Conviene togliate il sedano e l'aglio che' danno un sapore troppo intenso. Passatele un poco in padella per eliminare l'acqua in eccesso. Poi tritatele e mescolatele con la farina, meglio se di grano duro. La quantita' si fa a occhio ma con la suddetta farina non dovreste eccedere lo stsso ammontare in peso. Poi formate gnocchi come al solito e bolliteli.
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Preparate le ova sode. Ovvero (imparate a fare almeno queste): mettete a bollire dell'acqua in un pentolino. Quando bolle adagiate (piano, che' si rompono) le uova dentro e lasciatele bollire per 10 minuti. Poi tiratele fuori e, ancora calde, togliete il guscio. Se lo fate a uova fredde verra' via con maggiore difficolta'. Quando sarenno fredde tagliatele a meta' ed eliminate i tuorli, lasciando gli albumi da parte. Mettete in una scodella i tuorli, ed il resto degli ingredienti. Pestate ben bene con una forchetta fino ad ottenere una crema liscia. A questo punto riempite con il composto il "buco" rimasto negli albumi, mettete le mezze uova nel piatto di portata e servite.
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Mettete dell'olio in padella e cominciate a rosolare le salsiccie. Bucatele con la forchetta per far uscire bene il grasso. Quando saranno colorite aggiungete le cipolle e fatele passare un attimo nell'olio. Poi aggiungete il vino bianco e lasciate cuocere col coperchio circa 20-30 minuti, finche' le cipolle non saranno ben morbide. Se necessario aggiungete qualche minuto di cottura scoperta a fuoco vivo per asciugare l'eventuale eccesso di liquido. Servire ben calde con lo stesso vino bianco della preparazione. |
Te voi rimette in sesto la salute? Ricopia 'sta ricetta e nun discute. Comincia a fa' un battuto, indove metti er grasso de prosciutto de majale, co'sellero e cipolla un po' a pezzetti per un soffritto, assieme a pepe e sale. Poi butta giu' la coda, ben lavata, e ner giralla, ammalappena vedi che l'acqua gia' s'e' bell'e ritirata buttece er vino, fatto co' li piedi. Perche' la coda nun rimanga dura, daje er bollore, sempre a foco lento, poi faje fini' bene la cottura ner pommidoro, appena ch'e' er momento. Prolessa drento a 'n'antra cazzarda un zellerone bianco, bello grosso, poi vallo a mette' co' la schiumarda indove sta la coda e er sugo e' rosso. In urtimo, pe' compretˆ l'impresa (ch'e' destinata a un lavorio de denti), solenne come er prete che sta in chiesa dˆje a la coda un p˜ de sacramenti: noce moscata: un tantinello appena; de pignoli e zibbibbo: 'na manciata; e la ricetta sara' tutta piena co' un tocco amaro, ma de cioccolata. E spero mo' d'avette perzuaso a comincia' 'sta cura e ce scommetto che guarirai sortanto si er sughetto te scegne ar collo e te salisce ar naso. ( Aldo Fabrizi ? ) |